prostatectomia robot dott gatti lorenzo

La prostatectomia radicale è un’operazione alla prostata che viene effettuata in caso di tumore: la prostata e le vescicole seminali vengono asportate per intero.

Fino ad alcuni anni fa, la prostatectomia radicale si eseguiva “a cielo aperto”, ossia praticando un’incisione tra ombelico e pube. Oggi a questa pratica si è aggiunta la prostatectomia radicale mininvasiva che permette di operare eseguendo 4-5 piccole incisioni sull’addome, riducendo al minimo l’invasività.

La prima tecnica applicata è stata la laparoscopia, che utilizza una visione bidimensionale e strumenti rigidi, ma le difficoltà tecniche dell’intervento non ne hanno permesso una rapida diffusione.

Successivamente, la chirurgia robotica, ed in particolare l’utilizzo del Robot da Vinci®, ha portato la pratica della prostatectomia radicale mininvasiva ad un livello superiore.

Il primo utilizzo del sistema robotico da Vinci® nell’ambito di un intervento di prostatectomia radicale risale al 2000. A partire da quell’anno, i Centri che offrono questo tipo di opzione ai pazienti sono aumentati esponenzialmente in tutto il mondo. Oggi la prostatectomia radicale laparoscopica robotica rappresenta un’alternativa diffusa e consolidata così come la classica chirurgia prostatica “a cielo aperto”.

Attraverso la chirurgia robotica il chirurgo opera manovrando un robot a distanza, rimanendo seduto a una console posta all’interno della sala operatoria. Il sistema computerizzato trasmette istantaneamente il movimento delle mani alle braccia robotiche alle quali vengono fissati vari strumenti chirurgici sofisticati quali pinze, forbici e dissettori.

L’intervento di prostatectomia radicale robotica è eseguito in anestesia generale. Durante l’intervento il paziente è posizionato supino per poter permettere l’accesso del Robot Da Vinci ®. Previa incisione periombelicale, si induce lo “pneumoperitoneo” ovvero viene insufflata anidride carbonica all’interno della cavità addominale per poter creare sufficiente spazio di lavoro. Successivamente vengono posizionati i trocar o cannule che permettono l’introduzione in addome degli strumenti robotici. Il paziente viene quindi messo in posizione di “Trendelemburg” (testa rivolta verso il basso). Il Robot Da Vinci ® viene quindi fissato ai trocar precedentemente posizionati. L’intervento ha una durata variabile da 3 a 4 ore a seconda del tipo di intervento pianificato, durante le quali la prostata viene rimossa completamente insieme alle vescicole seminali. Successivamente è possibile eseguire l’asportazione dei linfonodi pelvici bilateralmente, quando necessario da un punto di vista clinico/oncologico. La vescica viene quindi ricollegata all’uretra in modo tale da ripristinare una continuità delle vie urinarie. Il paziente esce dalla sala operatoria con un catetere vescicale ed un drenaggio che verranno rimossi nei giorni successivi all’intervento.

La grandissima novità del sistema robotico è rappresentato dall’introduzione del nuovo sistema SP (single port)

La chirurgia laparoscopica endoscopica single port (LESS) minimizza ulteriormente il trauma di accesso della classica chirurgia laparoscopica o robotica avvicinandosi al passo della vera chirurgia tramite orifizio naturale.

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Il sistema da Vinci Xi consente anche l’uso del robot piattaforma SP 1098 a porta singola, sfruttando un telescopio flessibile 3D HD e tre strumenti flessibili. L’incisione e l’accesso sono eseguiti per via ombelicale, e gli strumenti flessibili sono introdotti mediante una camicia in addome e sono dotati di uno snodo separato tipo serpente che serve per ottenere la triangolazione degli strumenti. Gli strumenti sono controllati dalla tecnologia Endowrist (eliminazione del tremore intenzionale della mano del chirurgo) mediante la console Xi. Il sistema ha un marchio CE dal 2012 e l’approvazione della FDA. È stata utilizzata la piattaforma SP 1098 in studi pilota clinici in Francia, su interventi di chirurgia renale parziale, prostatectomia radicale e prostatectomia perineale.

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