La calcolosi, detta anche litiasi, è una delle più comuni e antiche malattie delle vie urinarie. Tale patologia è caratterizzata dalla presenza di sassi piccoli o grandi, calcoli appunto, lungo il decorso delle vie urinarie.

La chirurgia urologica di anno in anno, di mese in mese perfeziona le tecniche e affina la mininvasività chirurgica. Un passo decisamente significativo in questa direzione è stata l’introduzione dei trattamenti percutanei per il trattamento delle calcolosi renali di maggior volume così da rendere sempre più limitate le tecniche a cielo aperto o laparoscopiche.
Si è proceduto riducendo sempre più i calibri di accesso dal fianco del paziente con conseguente riduzione delle complicanze intra e post-operatorie, ossia la degenza ed il recupero post-intervento.

Inizialmente l’approccio percutaneo prevedeva dei tramiti di accesso di 30Fr.

Ad oggi per il trattamento di calcoli renali voluminosi possiamo avvalerci di tecniche percutanee definite miniPERC o ultraminiPERC con progressiva riduzione del calibro dell’accesso chirurgico.

Questo significa poter introdurre un nefroscopio dal fianco del paziente ed accedere direttamente nella cavità renale con dei tagli di 4-6mm. Tutto ciò grazie a nuovi endoscopi e laser ad Holmio sempre più performanti.

Lo schema qui di seguito riassume bene quella che è oggi la possibilità di scelta di trattamento a seconda della sede, della dimensione e della consistenza della calcolosi.

L’avvento di ureterorenoscopi flessibili ha ampliato il parterre di calcoli renali trattabili per via retrograda (accedendo per gli orifizi naturali – uretra – e risalendo nella via urinaria sino al rene), ma con il limite del trattamento dei calcoli caliceali inferiori o di diametro superiore ai 15mm.

L’avvento di nefroscopi sempre più piccoli e il potenziamento dei laser ci permette di utilizzare nel quotidiano le tecniche di miniPERC e ultraminiPERC con accessi rispettivamente di 15-18Fr (5-6mm) e 11-13 Fr (4mm), così da poter risolvere la problematica dei calcoli caliceali inferiori o dei voluminosi calcoli renali lasciando uno spazio marginale alla chirurgia maggiore per la risoluzione della litiasi urinaria.

Nonostante la riduzione dell’invasività chirurgica, nel quotidiano abbiamo risultati assolutamente sovrapponibili alle tecniche passate, in termini di bonifica della calcolosi renale con la possibilità di limitare le complicanze perioperatorie e velocizzare il recupero dei nostri pazienti con un ritorno più rapido alla quotidianità.

Grazie al sostegno del gruppo C.Ur.E. e delle strutture in cui oggi ho la possibilità di svolgere la mia attività dispongo di tutta la tecnologia per il trattamento mininvasivo della calcolosi renoureterale, per via retrograda, percutanea e, se necessario, robotica, così da poter colmare lo spazio marginale sopracitato.

Il tutto ad oggi viene trasferito ai nostri preparatissimi medici in formazione cosicchè la tradizione del gruppo continui!

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